domenica 21 ottobre 2007

Alex contro tutti

Prima dei Mondiali del 1998 Alessandro Del Piero era considerato uno dei giocatori più forti al mondo, rispettato anche dai non-juventini. Dopo quell’estate però è cambiato tutto. Dopo la traversa di Di Biagio ai rigori contro la Francia è successo l’inenarrabile… Da un momento all’altro quasi tutto il mondo calcistico gli si è messo contro: tifosi avversari, parte dei tifosi juventini, gran parte dei giornalisti, alcuni allenatori, alcuni dirigenti…
Ma dov’è che ha sbagliato Del Piero? Quali sono questi gravi errori che ha fatto? Cos’è che non gli si può proprio perdonare? L’aver giocato male contro la Francia nel ’98? I goals sbagliati nella finale di Euro 2000? Il fatto di non riuscire a giocare da centrocampista in Nazionale? Il fatto di giocare nella Juve? Cosa?!
I tifosi avversari non l’hanno mai amato e questo è normale, ma c’è un limite a tutto. Non può essere accusato di ogni cosa. Non si può dire che la Nazionale non ha vinto niente prima del 2006 per colpa sua. Agli Europei del ’96 ha giocato solo 45 minuti da centrocampista. Ai Mondiali del ’98 è vero ha giocato male contro la Francia, ma non mi pare che gli altri abbiano fatto meglio e se non era per Pagliuca perdevamo “tanto a poco”… e poi non mi pare che i rigori li abbia sbagliati lui. A Euro 2000 ha sbagliato due goals davanti a Barthez ok…ma vogliamo parlare di Albertini che a pochi secondi dalla fine invece di spazzare tenta un dribbling al limite dell’area perdendo palla e causando il goal di Wiltord?! O di Cannavaro che nella stessa azione si fa un gran dormita?! O di Toldo che si fa passare la palla sotto al corpo?! Sennò parliamo del piazzamento della difesa sul goal di Trezeguet lasciato completamente solo in area! Questi giocatori li perdoniamo?! Com’è per loro vale il “motto” che il calcio è un gioco di squadra e “si perde e si vince tutti insieme”?! Dei Mondiali del 2002 non voglio neanche parlarne… non posso pensare che Trapattoni, invece di far giocare un Del Piero in gran forma, versava l’acqua santa e chiedeva alla squadra di fare catenaccio per difendere l’1-0 (l’1-0 per gli avversari, ovvio). A Euro 2004 il Trap ha sfornato un’altra delle sue geniali idee schierando un Del Piero reduce da un infortunio prima da ala e poi da trequartista. E arriviamo ai Mondiali 2006 dove Del Piero ha giocato poco e pure da centrocampista! E nonostante il suo impegno in un ruolo non suo, il goal che ha chiuso la partita contro la Germania e il rigore realizzato nella sequenza contro la Francia…si è beccato la solita dose di critiche, e perché poi? Perché non ha giocato bene contro l’Australia! Veramente in quella partita ha toccato tre palloni e li ha messi tutti e tre in bocca a Toni e Giardino che se li so cagati alla grande. Adesso per Del Piero il capitolo Nazionale sembra finito e questo lo dobbiamo a Donadoni (che sta là solo perché è amico di Albertini) che ha insistito nel schierarlo da ala e che non lo ha più convocato dopo che Del Piero gli ha detto che non vuole giocare in quel ruolo. Beh i tifosi italiani ora possono essere contenti nel vedere in Nazionale grandi campioni come Di Natale, Iaquinta e Quagliarella! L’astio verso la bandiera di una squadra nemica ci può stare, ma non l’odio che porta a desiderare che giochi male anche in Nazionale e a critiche esagerate con completa distorsione della realtà! Non si può andare contro le statistiche dicendo che Del Piero ha fatto pochi goals in maglia azzurra (26, non essendo praticamente mai stato titolare) o che in fondo non ha fatto poi così tanti goals nella Juve e che nelle vittorie non è stato protagonista o che segna solo su rigore! A parte che non è vero e poi solo per gli altri tirare un calcio di rigore è “una grande prova di coraggio”?! In maglia bianco-nera ha segnato 218 goals quasi tutti decisivi per i 7 scudetti (7, non 5!), la Champions League, la Coppa Intercontinentale, la Supercoppa Europea, le varie Supercoppe Italiane, la Coppa Italia e il Campionato di B (chi dice che ha fatto 20 goals in B perché è un campionato in cui è facile segnare non capisce un cazzo di calcio).
Purtroppo però a volte le critiche arrivano anche da alcuni tifosi juventini che un momento osannano Del Piero e un altro lo criticano. Non dimenticherò mai i fischi al capitano della Juve nel 2003-2004 da parte dei propri tifosi che non gli hanno perdonato una stagione buia (a causa di vari infortuni) dimenticandosi improvvisamente delle due grandi stagioni precedenti, salvo poi rifarlo diventare il proprio idolo nell’anno successivo quando si erano creati il nemico comune, Capello. Come non dimenticherò la mancanza di comprensione nella stagione più difficile della sua carriera, quella post-infortunio.
Spesso i tifosi pendono dalle labbra di alcuni giornalisti, cioè i giornalisti sfornano stronzate in programmi trash come Il Processo di Biscardi e i tifosi le ripetono a pappagallo. Ci sono giornalisti che hanno fatto delle critiche a Del Piero la base della propria “fama”, vedi Elio Corno che altrimenti non avrebbe visibilità (ovviamente visibilità limitata ai programmi trash grazie a Dio). Si sa che i giornalisti spesso non si fermano davanti a niente, ma a volte bisogna conoscere la propria idiozia e stare zitti, almeno per una dignità personale! Ci sono stati giornalisti che sono stati capaci di dire che Del Piero ha “usato” la morte del padre come scusa per giustificare le brutte prestazioni. Per non parlare poi di quelli che non sapendo più come criticarlo in ambito calcistico si sono buttati sul privato. Ricordo un articolo dell’estate del ’98 pubblicato da uno di quei giornali inutili di gossip in cui si lasciava intendere che Del Piero fosse gay: c’era una foto fatta al mare in cui lui spalmava la crema solare sulla schiena del fratello e c’era scritto qualcosa del tipo “I suoi modi gentili possono far pensare…”. Ora dico io…tutto può essere nella vita…ma vi pare che uno è gay perché mette la crema al fratello?! Ma che cazzo c’ha la gente nella testa?! È proprio vero che quando l’uomo tocca il fondo inizia a raschiarlo.
Anche con gli allenatori non ha avuto molta fortuna… Gli unici a credere veramente in lui sono stati Lippi (alla Juve, perchè in Nazionale…) e Deschamps. Per quanto riguarda la maglia azzurra solo Cesare Maldini ha creduto in lui: Sacchi lo vedeva trasformare in mezza-punta, Zoff lo vedeva in panchina, anche Trapattoni e Lippi lo vedevano in panchina o al massimo come ala e Donadoni l’ha proprio fatto fuori. Per quanto riguarda la Juve a parte Lippi e Deschamps: Ancelotti lo faceva giocare perché era obbligato dalla società, Capello se avesse potuto lo avrebbe venduto al primo offerente e Ranieri boh…vedremo, ma l’aria non sembra buona. Per carità ogni allenatore fa le proprie scelte per vincere ma Capello certe volte sostituiva Del Piero solo per far vedere che lui è un duro e non guarda in faccia a nessuno. La regola di Capello era “se non segna nel primo tempo lo sostituisco” e “se segna…lo sostituisco perché il suo lo ha avuto e bisogna dare spazio agli altri”.
Dopo l’anno in serie B e la definitiva affermazione della sua posizione “dominante” nella Juve sembrava che le “rogne” per Del Piero fossero finite e invece ci si sono messi i nuovi dirigenti juventini a creare problemi che non c’erano. Dopo tutto quello che Del Piero ha fatto per la Juve, dai 218 goals (che hanno portato molti trofei) al sacrificio in serie B a qualsiasi condizione, Secco e Blanc (per far vedere che sono dei dirigenti di polso) volevano fargli un prolungamento di contratto a rendimento! Qui siamo alla follia pura! È vero ha 34 anni e non può fare tutte le partite ma non cammina col bastone! Si dice che non sarà mai più quello di prima dell’infortunio… e grazie aveva 23 anni! E poi quanti dopo infortuni del genere tornano più forti di prima? E comunque c’è da dire che dopo l’infortunio pur avendo perso una certa esplosività ha segnato di più rispetto a prima.
Ora la carriera di Del Piero volge al termine…ma non si potrà godere neanche questi ultimi anni in santa pace perché le critiche fondate sulla fantasia arriveranno sempre, anche nell’amichevole di addio al Calcio.

Beck.7

giovedì 27 settembre 2007

La sfortuna di Beckham

Chi dice che Beckham è uno dei calciatori più sopravvalutati della storia non capisce un cazzo di calcio. Chi sostiene una cosa del genere non ha mai visto una sua partita e parla per sentito dire e/o per non andare contro la massa (ma che novità!). Dopo i fasti dei tempi del Manchester United Beckham si è ritrovato in un vortice di fraintendimenti, luoghi comuni ed etichette sbagliate che hanno accelerato la fine della sua carriera. Da un momento all’altro è passato da fenomeno del calcio inglese a star da copertina che trascura gli impegni calcistici a favore di feste mondane. Ma ricordo che stiamo parlando di Beckham, non di Coco o Vieri. Il giocatore inglese non ha mai saltato allenamenti, non è mai scappato dai ritiri per andare a ballare e non ha mai partecipato a feste mondane (perché la notte degli Oscar, la notte degli Emmy, il concerto per i 60 anni di Elton John, ecc… non sono ‘feste mondane’!). Sicuramente è un personaggio da copertine e da gossip, e sicuramente a lui questa vita non dispiace, ma questa limita la sue prestazioni calcistiche? Questo limita la sua carriera? Le sue prestazioni assolutamente no. Una persona onesta, senza pregiudizi e con un cervello proprio che guarda una partita di Beckham non può non vedere il totale impegno del giocatore, dal primo all’ultimo minuto, indipendentemente dalla qualità della prestazione. E comunque anche dal punto di vista tecnico non si possono non ammirare i suoi cross perfetti (quelli meravigliosi che ti sbattono in testa, non quelli alla Figo ai quali non riesci a dare forza perché ti spiovono in testa), non si può non rimanere estasiati dai suoi lanci, anche di 50-60 metri, che cadono perfettamente sui piedi dei compagni, e dalle sue punizioni che come si suol dire ‘tolgono la ragnatele dall’incrocio’. C’è chi lo accusa di segnare poco. Vero…ma il suo compito è far segnare. Cristiano Ronaldo segna di più? Vero anche questo…ed è sicuramente più bravo tecnicamente, ma fa meno assist e soprattutto tira i rigori, sennò il numero di goals sarebbe più o meno quello. Per quanto riguarda la sua carriera…beh quella si che è stata limitata, ma non per colpa sua. Come detto è stato etichettato come una star che trascura il calcio, ma il brutto è che questa è un’opinione diffusa anche tra gli ‘addetti ai lavori’. Molti allenatori l’hanno bistrattato ingiustamente. Capello l’ha addirittura messo fuori squadra! E perché poi? Non si è mai capito. E non si è mai capito semplicemente perché non c’era nessun motivo valido, tant’è vero che ad un certo punto Capello ha dovuto reinserirlo facendo ‘mea culpa’ pubblicamente…e se Capello ammette di aver sbagliato vuol dire che l’aveva fatta proprio grossa! Così come tutti i suoi predecessori al Real Madrid, in primis Queiroz che lo faceva giocare da centrocampista centrale perché sulla fascia destra c’era Figo…che non sta sulle copertine…quindi gli si perdona che non fa due partite buone di seguito dalla notte dei tempi! Per non parlare poi della Nazionale. Per anni è stato capitano e trascinatore, sacrificandosi sempre (in certe partite ha giocato da terzino!), e poi un bel giorno è arrivato McLaren che lo ha fatto diventare uno dei tanti, spesso addirittura non convocandolo. Senza dimenticare che tutto è cominciato con Ferguson che ad un certo punto ha deciso che Beckham era troppo star e l’ha mandato via, senza pensare che ai tempi i problemi dello United erano altri. Molti criticano il fatto che venga ricoperto di soldi dagli sponsor, e allora? Dov’è il problema? Che c’è di male ad essere una ‘macchina da soldi’? Perché se Brad Pitt sbadiglia e prende miliardi va bene e se lo fa Beckham non va bene? Parlare di sfortuna forse è esagerato e come ripeto Beckham ha scelto questa vita da star sempre sotto i riflettori, ma questa non ha intaccato la sua vita calcistica (non si è mai sentito di Beckham che ha saltato una partita per altri impegni, mentre per esempio si è sentito di Ronaldo che ha saltato partite per andare al carnevale di Rio!) e poi detto molto banalmente: ognuno fa quello che cazzo gli pare della propria vita se rispetta gli impegni lavorativi. Adesso Beckham è andato a giocare nei Los Angeles Galaxy…quindi salvo sorprese la sua carriera è finita, e tutte le persone che hanno fatto di lui quello che non è hanno contribuito a questo. Direte che è lui che ha scelto di andare lì. Vero. Direte che l’ha fatto per soldi. Vero. Direte che poteva andare in un campionato più serio. Vero, ma io ho una teoria che non so quanto sia astratta. Lui aveva dichiarato di avere intenzione di rimanere al Real ma i dirigenti non hanno voluto e secondo me quando ha visto che nessun’altra squadra di livello era interessata a lui (anche a causa delle solite etichette) ha deciso di chiudere la carriera così, perché accontentarsi di una squadra medio-bassa sarebbe stata come una sconfitta, sarebbe stato chiudere la carriera in modo “non decoroso”. Direte che giocare negli Usa non è poi così decoroso. Vero, ma è diverso. Molti grandi giocatori a fine carriera sono andati in campionati di basso livello con la scusa di promuovere il calcio locale, ma lo hanno fatto semplicemente per continuare a divertirsi in modo distaccato dal calcio ‘vero’. E se ci pensate Beckham ha fatto un po’ lo stesso ragionamento di Zidane. Anche se in modo diverso tutt’e due hanno deciso di chiudere da ‘grandi’ quando hanno capito che la loro carriera era ormai al tramonto.

Beck.7

giovedì 20 settembre 2007

Pagelle dei programmi sportivi in tv



Guida al campionato 7,5

Condotto da Mino Taveri, forse il programma sportivo più gradevole del palinsesto di quest’anno. Nonostante il difetto (senza averne la colpa) di non avere molti servizi calcistici da far vedere dato che precede la domenica calcistica, offre varie clip interessanti (vogliamo il ritorno delle supersfide!) e spezzoni comici con interpreti tuttosommato bravi che si alternano in imitazioni ben riuscite (Capello, Piccinini e Lippi su tutti). Il tutto accompagnato dalla comicità involontaria (più o meno) degli opinionisti Mosca (dai gradi pronostici che non si avverano mai e che provocano una serie incredibile di scongiuri con mani avvinghiate alle parti basse…) e Graziani. Completa la scena con un apporto insostituibile e importantissimo Magda Gomez che ha l’obiettivo di attirare il pubblico di coloro che non hanno mai visto una donna da vicino.

Controcampo ultimo minuto 7-

Condotto dal grandissimo Sandro Piccinini (il più bravo commentatore televisivo senza alcun dubbio) è il programma che sostituisce ormai da due anni il frizzantissimo 90 minuto (si dormiva al secondo servizio) offrendo le sintesi delle partite appena concluse. In studio sempre presente Mughini (che sta lì per arrotondare e si vede ma guai a definirlo opinionista perché vi regalerebbe tutte le copie dei suoi libri) che si piazza sul podio nella top ten dei rosiconi della storia (anche io lo ammetto sono in questa classifica almeno in zona Champions) soprattutto dopo la lite di domenica scorsa con la Canalis (bellissima) la quale a volte cade, comprensibilmente, un po’ dalle nuvole con domande a cui è già stata data una risposta. La moviola (11esima piaga d’Egitto, spero che un giorno venga messa fuori legge) è affidata all’ex arbitro Cesari l’unico bianco con i capelli alla afro che si destreggia egregiamente tra teorie arbitrali insensate offerte dagli altri ospiti. Si fa notare anche Liguori che con una sola dichiarazione riesce a mettersi contro metà del globo terrestre(non lo sopporto neanche io che sono romanista immagino gli altri) L’unica nota stonata è senza dubbio la presenza (casuale) di De Megni vincitore del grande fratello affetto da manie di protagonismo che arrivano a fargli sovrapporre la sua voce a quella dell’eccelso Sandro (come osi); in sostanza il suo unico scopo è ingraziarsi la Canalis fallendo miseramente

La domenica sportiva 7-

Continua la ripresa di un programma che qualche anno fa era tra i peggiori, quest’anno guidato dal direttore di Raisport in persona Massimo De Luca che, anche non essendo il portatore di un ritmo spumeggiante, ha l’immenso merito di contenere le manie di protagonismo della Ferrari che tenta continuamente di far credere al pubblico di essere una donna volitiva e di avere il comando di tutto(il mondo) illuminata da un faro per segnalazioni notturne a transatlantici grazie al quale(con l’aiuto di lifting ovunque) noi dovremmo darle 20 anni circa… Interessante la presenza di Fabio Capello per un anno prestato alla tv. Manca quest’anno Teo Teocoli che in coppia con Tombolini(lui riconfermato) riusciva a strappare qualche risata.

Le partite non finiscono mai 5

L’anno scoro era tra i primi, quest’anno il programma del lunedì è cambiato in peggio sia per l’assenza importante di Buffon (uno degli juventini più simpatici anche se non ai livelli di Appiah) che per l’introduzione di parti penose come l’uso di dialoghi finti (quanto i sorrisi di Fiocchetti) che dovrebbero facilitare la comprensione di alcuni temi più spinosi (ma quando mai). Un po’ irritante e lievemente folle la presenza di Aldo Agroppi(uno che si è meritato la citazione in una canzone di Elio e le storie tese “ La Serie B si basa sul concetto di banana, il piede, la squadra retrocede e il mister silurato si ritira e fa una fine tipo Agroppi”) che ostenta in modo eccessivo il suo essere anti-juve. Almeno interlocutoria la presenza di Panatta (grande tennista del passato ma con il calcio che c’entra) che sostituisce (un po’ una parola forte) gli “esonerati” Boniek e Carolina Morace sicuramente più preparati sul tema. Simpatica e sorridente a tutti i costi la conduttrice Cristina Fantoni e interessante l’idea di far durare la trasmissione 90 minuti come le partite

Controcampo diritto di replica 4

Chi credeva che l’anno scorso si fosse toccato il fondo grazie ai vari ospiti inutili come Federica Fontana e Bertolino (divertente come un calcio sulle gengive) si sbagliava di grosso… Quest’anno l’incolpevole Alberto Brandi oltre alle solite teorie folli che gli opinionisti propongono, si deve sorbire (insieme a noi) la nuova pseudo velina di turno, tale Laura Barriales, che seppur grandemente bona si intende di calcio ancora meno della Fontana (ma è fisicamente possibile?), e la presenza inutile di Ciccio Valenti ormai onnipresente in tv, contemporaneamente in più luoghi, che offre “la moviola alternativa” uno dei momenti più insopportabili della tv italiana, paragonabile ad un monologo di Maria Teresa Ruta, scopiazzata ampiamente dalla moviola della coppia Teocoli-Tombolini infinitamente migliore. Se si aggiunge poi il fatto che si parla solo esclusivamente dell’inter (per lo più male) e che per il resto è un deja vu di 2 ore (vedi Controcampo ultimo minuto…) non si può fare altro che affermare che la trasmissione è penosa. Basta Ciccio Valenti hai rotto! Ma per sbarazzarsi di lui lo dobbiamo mandare al parlamento europeo come si è già fatto per altri?? Bo…

Il Processo di Biscardi 0,5

Se state guardando questo programma o siete parenti di Biscardi o avete sbagliato canale e il telecomando vi è esploso senza permettervi di cambiare… Si perché la trasmissione è un’agonia lunga 3 ore (al quale il sottoscritto ha anche assistito dal vivo, mio Dio) con ospiti insensati (parlamentari, avvocati, parenti da piazzare, psicolabili ecc.) tra i quali si salva solo il grandissimo Roberto Pruzzo. Immancabili le email false che l’addetto al computer si auto-manda (vi giuro l’ho visto fare!! Che tristezza) e i sondaggi taroccati (1 vuoi la moviola in campo 2 non vuoi il calcio senza moviola in campo 3 non non vuoi la moviola in campo). Il momento più divertente è però l’inizio quando Biscardi “legge” il programma della serata dimostrando di non saperlo fare…

Quelli che il calcio… -infinito

Ah ma scusate… ma è una trasmissione di calcio? …il notaio mi dice di si quindi devo includerla pare… Comunque l’unico legame che la trasmissione ha con il calcio è la parola nel titolo il che dà un’idea del fatto che sia una “domenica in” camuffata (male). Almeno gli anni passati segnalavano i gol (Studio: “gol della juve” Simona ventura: “nooo, ma era regolare?”) quest’anno neanche quello… La rinucia di Gene Gnocchi ha gettato il programma nel baratro dello schifo indecente affossato inoltre dai balletti della conduttrice. Gli ospiti non fanno altro che leccare il culo alla Ventura sperando di essere invitati all’isola dei famosi (io con questo intervento credo di essermela giocata, mannaggia…); si sa infatti che la Super Simo (sto per sbrattare) è a capo di una sorta di “cupola” delle ospitate in tv… Forse si potrebbe definire “beneficenza” perché gente come la Ruta o Klaus Davi sarebbero disoccupati(meritatamente) senza di lei… In sostanza nessuno si merita di vedere questa trasmissione primo tra tutti Fazio che potrebbe sentirsi male nel vedere come si è ridotto il suo ex programma


Per finire ecco la lite del "gobbo" Mughini Vs Canalis

Supermarco1012


martedì 18 settembre 2007

I tifosi occasionali e il carro dei vincitori

La gente farebbe di tutto pur di mettersi in mostra e di essere socialmente accettata, questo si sa, ma quello che si è stati capace di fare agli ultimi Mondiali è stato qualcosa di semplicemente vergognoso. Un momento storico straordinario (per i tifosi VERI) è stato trasformato in un mix di squallore, ipocrisia e opportunisti che saltavano sul carro dei vincitori per dare un tono alla loro estate, nonché alla loro persona… Le stesse persone che solo un mese prima dicevano che dopo lo scandalo di Calciopoli (che tra l’altro non vuol dire un cazzo perché Calciopoli significa "Città del calcio") l’Italia non doveva partecipare ai Mondiali, che la nazionale doveva “elegantemente” ritirarsi dalla competizione. Le stesse persone che raccoglievano firme per togliere la fascia di capitano a Cannavaro, “reo” di aver commesso un brutto fallo su Mudingayi; c’è gente che è stata capace di dire che era un fallo intenzionale per stroncargli la carriera…ma io ora mi faccio la stessa domanda che si è fatto Cannavaro quando quel giorno ha sentito lo speaker annunciare la sostituzione di Mudingayi… “CHI?!”. Le stesse persone che dicevano che un “ladro-juventino” come Lippi non era degno di allenare la Nazionale (salvo poi leccargli il culo in ogni modo una volta vinti i Mondiali). Le stesse persone che hanno fatto diventare Materazzi Dio in terra per due goals fatti (per carità importanti, ma sempre e solo due goals), dopo che per anni è stato additato (giustamente) come un giocatore scorretto e nemmeno poi così forte; classico esempio di tifosi (o presunti tali) che si fanno le idee sul calcio dagli episodi più significativi, cioè quelli che si sentono di più in televisione. Che poi gran parte di questi sono quelli che hanno fatto la fortuna di Pro Evolution, che lo hanno comprato pur non essendo poi così appassionati di calcio, quelli che devono dire che Fifa è una merda a priori perché lo dice la massa, quelli che giudicano i giocatori in base ai loro parametri nel gioco, quelli che si prendono sempre la squadra più forte del gioco, quelli che usano sempre moduli a tre punte perché pensano che così si segna sicuro,ecc… Le stesse persone che non si guardano le partite di qualificazione e poi ai Mondiali veri e propri stanno in piazza davanti ai maxi schermi con la trombetta e la maglietta azzurra (comprata il giorno stesso, magari pure falsa) a cantare la “po-po dance” trafugata tristemente ai tifosi della Roma(Per il ciclo “fatevela ‘na vita vostra!”). Che poi sono gli stessi che dicono che Del Piero non ha mai fatto niente in Nazionale, ignorando che la maggior parte dei suoi 26…ripeto VENTISEI goals in maglia azzurra erano in partite di qualificazione, salvo poi lasciare il posto in Mondiali ed Europei vari a giocatori tipo Vieri che arrivano freschi ai grandi eventi dopo un anno di riposo e finti malanni per saltare le partite di qualificazione e le amichevoli, o a giocatori che fanno bene gli ultimi mesi del campionato che precede l’evento internazionale (che poi sarà il criterio per le convocazioni di Donadoni…se ci andiamo agli Europei…); un esempio è stato Doni ai Mondiali del 2002 (per carità buonissimo giocatore, ma secondo me bisogna fare ‘un pochino’ di più per meritarsi i Mondiali e soprattutto per meritarsi di giocarli da titolare. Le stesse persone che tifano la Nazionale a seconda di quanti giocatori della propria squadra ci sono e non si fanno problemi ad andare contro un giocatore di una squadra avversaria anche quando la posta in gioco è la COPPA DEL MONDO…un nome a caso…Del Piero! Penso che se durante la sequenza dei rigori nella finale contro la Francia tutti quelli che stavano guardando la partita avessero potuto esprimere un desiderio la maggior parte dei non-juventini avrebbe chiesto che Del Piero sbagliasse il rigore (vincendo poi la coppa comunque, ovvio… anzi…manco tanto ovvio, perché c’erano italiani che desideravano che perdessimo la finale! Tipo quelli che dicevano che nella Nazionale c’era troppa Juve, Lippi compreso; o quelli che non avevano giocatori della propria squadra nella rosa o né avevano solo uno, tipo interisti e laziali, quest’ultimi i quali speravano che Totti giocasse male o s’infortunasse di nuovo). Ma lo squallore più grande ed inenarrabile è stato tutto quello che ha girato intorno alla nazionale tra il rigore di Grosso e il post-festeggiamenti al Circo Massimo. Sarebbe troppo lungo e doloroso elencare ogni cosa ma due bastano e avanzano. La tristezza dei politici che stavano impettiti in prima fila a prendere i complimenti, tipo Prodi e la Melandri il cui scopo era solo quello di farsi fotografare con la coppa e/o con qualche protagonista, perché voglio proprio vedere quanto né sanno di calcio!
Per non parlare poi di Napolitano che non ha capito il paragone con Pertini, che nell’82 giocava a carte sull’aereo con i giocatori, per il semplice fatto che ignorava totalmente questo aneddoto. Ma forse il fondo si è davvero toccato quando dopo i festeggiamenti al Circo Massimo le orecchie dei VERI tifosi hanno dovuto sentire frasi tipo “io c’ero!” “Ho toccato il pullman” “Stavo ad un metro dalla coppa (o da Cannavaro)”, ma forse la più grande è stata… “Ho toccato la coppa”!
…Non riesco ad andare oltre perché la rabbia sta annebbiando le idee in quanto sono stati riportati a galla brutti ricordi di giorni difficili…paradossalmente… tra i più difficili per un VERO tifoso di calcio.


Beck.7

lunedì 17 settembre 2007

Essere una squadra

Tratto da "Ogni Maledetta domenica" Discorso memorabile applicabile ad ogni sport

Non so cosa dirvi davvero.
Tre minuti alla nostra più difficile sfida professionale.
Tutto si decide oggi.
Ora noi, o risorgiamo come squadra, o cederemo un centimetro alla volta, uno schema dopo l'altro, sino alla disfatta. Siamo all'inferno adesso, signori miei. Credetemi.
E ... possiamo rimanerci, farci prendere a schiaffi oppure aprirci la strada lottando verso la luce.
Possiamo scalare le pareti dell'inferno un centimetro alla volta.

Io però non posso farlo per voi, sono troppo vecchio.
Mi guardo intorno vedo i vostri giovani volti e penso ... certo che ... ho commesso tutti gli errori che un uomo di mezza eta' possa fare. Si perché io ho sperperato tutti i miei soldi, che ci crediate o no. Ho cacciato via tutti quelli che mi volevano bene e da qualche anno mi da' anche fastidio la faccia che vedo nello specchio.
Sapete col tempo, con l'età tante cose ci vengono tolte ma questo fa... fa parte della vita.
Pero' tu lo impari solo quando quelle cose le cominci a perdere e scopri che la vita e' un gioco di centimetri. E cosi' e' il football.
Perché in entrambi questi giochi, la vita e il football il margine d'errore e' ridottissimo. Capitelo ...
Mezzo passo fatto un po' in anticipo o in ritardo e voi non ce la fate. Mezzo secondo troppo veloci o troppo lenti e mancate la presa. Ma i centimetri che ci servono sono dappertutto, sono intorno a noi, ce sono in ogni break della partita, ad ogni minuto, ad ogni secondo.
In questa squadra si combatte per un centimetro. In questa squadra massacriamo di fatica noi stessi e tutti quelli intorno a noi, per un centimetro. Ci difendiamo con le unghie e con i denti per un centimetro.
Perché' sappiamo che quando andremo a sommare tutti quei centimetri, il totale allora farà la differenza tra la vittoria e la sconfitta, la differenza tra vivere e morire.
E voglio dirvi una cosa: in ogni scontro e' colui il quale e' disposto a morire che guadagnerà un centimetro.
E io so che se potrò' avere un'esistenza appagante sarà perché sono disposto ancora a battermi e a morire per quel centimetro. La nostra vita e' tutta li'. In questo consiste, e in quei 10 centimetri davanti alla faccia.

Ma io non posso obbligarvi a lottare! Dovrete guardare il compagno che avete accanto, guardarlo negli occhi. Io scommetto che ci vedrete un uomo determinato a guadagnare terreno con voi. Che ci vedrete un uomo che si sacrificherà volentieri per questa squadra, consapevole del fatto che quando sarà il momento voi farete lo stesso per lui.
Questo e' essere una squadra, signori miei!
Perciò ... o noi risorgiamo adesso, come collettivo, o saremo annientati individualmente.
E' il football ragazzi! E' tutto qui'.