giovedì 27 settembre 2007

La sfortuna di Beckham

Chi dice che Beckham è uno dei calciatori più sopravvalutati della storia non capisce un cazzo di calcio. Chi sostiene una cosa del genere non ha mai visto una sua partita e parla per sentito dire e/o per non andare contro la massa (ma che novità!). Dopo i fasti dei tempi del Manchester United Beckham si è ritrovato in un vortice di fraintendimenti, luoghi comuni ed etichette sbagliate che hanno accelerato la fine della sua carriera. Da un momento all’altro è passato da fenomeno del calcio inglese a star da copertina che trascura gli impegni calcistici a favore di feste mondane. Ma ricordo che stiamo parlando di Beckham, non di Coco o Vieri. Il giocatore inglese non ha mai saltato allenamenti, non è mai scappato dai ritiri per andare a ballare e non ha mai partecipato a feste mondane (perché la notte degli Oscar, la notte degli Emmy, il concerto per i 60 anni di Elton John, ecc… non sono ‘feste mondane’!). Sicuramente è un personaggio da copertine e da gossip, e sicuramente a lui questa vita non dispiace, ma questa limita la sue prestazioni calcistiche? Questo limita la sua carriera? Le sue prestazioni assolutamente no. Una persona onesta, senza pregiudizi e con un cervello proprio che guarda una partita di Beckham non può non vedere il totale impegno del giocatore, dal primo all’ultimo minuto, indipendentemente dalla qualità della prestazione. E comunque anche dal punto di vista tecnico non si possono non ammirare i suoi cross perfetti (quelli meravigliosi che ti sbattono in testa, non quelli alla Figo ai quali non riesci a dare forza perché ti spiovono in testa), non si può non rimanere estasiati dai suoi lanci, anche di 50-60 metri, che cadono perfettamente sui piedi dei compagni, e dalle sue punizioni che come si suol dire ‘tolgono la ragnatele dall’incrocio’. C’è chi lo accusa di segnare poco. Vero…ma il suo compito è far segnare. Cristiano Ronaldo segna di più? Vero anche questo…ed è sicuramente più bravo tecnicamente, ma fa meno assist e soprattutto tira i rigori, sennò il numero di goals sarebbe più o meno quello. Per quanto riguarda la sua carriera…beh quella si che è stata limitata, ma non per colpa sua. Come detto è stato etichettato come una star che trascura il calcio, ma il brutto è che questa è un’opinione diffusa anche tra gli ‘addetti ai lavori’. Molti allenatori l’hanno bistrattato ingiustamente. Capello l’ha addirittura messo fuori squadra! E perché poi? Non si è mai capito. E non si è mai capito semplicemente perché non c’era nessun motivo valido, tant’è vero che ad un certo punto Capello ha dovuto reinserirlo facendo ‘mea culpa’ pubblicamente…e se Capello ammette di aver sbagliato vuol dire che l’aveva fatta proprio grossa! Così come tutti i suoi predecessori al Real Madrid, in primis Queiroz che lo faceva giocare da centrocampista centrale perché sulla fascia destra c’era Figo…che non sta sulle copertine…quindi gli si perdona che non fa due partite buone di seguito dalla notte dei tempi! Per non parlare poi della Nazionale. Per anni è stato capitano e trascinatore, sacrificandosi sempre (in certe partite ha giocato da terzino!), e poi un bel giorno è arrivato McLaren che lo ha fatto diventare uno dei tanti, spesso addirittura non convocandolo. Senza dimenticare che tutto è cominciato con Ferguson che ad un certo punto ha deciso che Beckham era troppo star e l’ha mandato via, senza pensare che ai tempi i problemi dello United erano altri. Molti criticano il fatto che venga ricoperto di soldi dagli sponsor, e allora? Dov’è il problema? Che c’è di male ad essere una ‘macchina da soldi’? Perché se Brad Pitt sbadiglia e prende miliardi va bene e se lo fa Beckham non va bene? Parlare di sfortuna forse è esagerato e come ripeto Beckham ha scelto questa vita da star sempre sotto i riflettori, ma questa non ha intaccato la sua vita calcistica (non si è mai sentito di Beckham che ha saltato una partita per altri impegni, mentre per esempio si è sentito di Ronaldo che ha saltato partite per andare al carnevale di Rio!) e poi detto molto banalmente: ognuno fa quello che cazzo gli pare della propria vita se rispetta gli impegni lavorativi. Adesso Beckham è andato a giocare nei Los Angeles Galaxy…quindi salvo sorprese la sua carriera è finita, e tutte le persone che hanno fatto di lui quello che non è hanno contribuito a questo. Direte che è lui che ha scelto di andare lì. Vero. Direte che l’ha fatto per soldi. Vero. Direte che poteva andare in un campionato più serio. Vero, ma io ho una teoria che non so quanto sia astratta. Lui aveva dichiarato di avere intenzione di rimanere al Real ma i dirigenti non hanno voluto e secondo me quando ha visto che nessun’altra squadra di livello era interessata a lui (anche a causa delle solite etichette) ha deciso di chiudere la carriera così, perché accontentarsi di una squadra medio-bassa sarebbe stata come una sconfitta, sarebbe stato chiudere la carriera in modo “non decoroso”. Direte che giocare negli Usa non è poi così decoroso. Vero, ma è diverso. Molti grandi giocatori a fine carriera sono andati in campionati di basso livello con la scusa di promuovere il calcio locale, ma lo hanno fatto semplicemente per continuare a divertirsi in modo distaccato dal calcio ‘vero’. E se ci pensate Beckham ha fatto un po’ lo stesso ragionamento di Zidane. Anche se in modo diverso tutt’e due hanno deciso di chiudere da ‘grandi’ quando hanno capito che la loro carriera era ormai al tramonto.

Beck.7

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